Genitori sufficientemente buoni

“E’ inutile che cerchi di essere perfetta”

Mio figlio aveva poco più di 7 mesi, era iniziato lo svezzamento e cercavo di fare ogni cosa al meglio. Leggevo libri sulla crescita dei bambini, partecipavo a gruppi fb, leggevo i blog e in particolare mi informavo sui tipi di svezzamento e su quali cibi potessero andare bene e quali evitare.

Tutto bene, direi benissimo, se non fosse che stavo attentissima a non sbagliare nulla. Inoltre in quel periodo scricciolo iniziò a gattonare e io lo seguivo con grande attenzione e … apprensione!

8 mesi di tenerezza

Ok, era il primo figlio ma forse stavo esagerando un po’!

Un giorno parlavo con una collega e lei mi disse: “Monica, è inutile che cerchi di essere una madre perfetta, tanto quando sarà adolescente, comunque sarà arrabbiato con te!”

Quella frase mi fece sorridere ma in realtà toccò il mio cuore. Basta! Al di là del pensiero sull’adolescenza di mio figlio, era necessario cambiare qualcosa. Dovevo stare tranquilla e fidarmi di me stessa, del mio istinto e di questo bimbo che sembrava saperne di più degli ultimi manuali in tema di educazione infantile e svezzamento.

Chi sono i genitori sufficientemente buoni?

Nell’ultimo podcast, dove parliamo di genitorialità e adolescenza e che è disponibile qui , abbiamo nominato i genitori sufficientemente buoni. Ma chi sono?

Noi! Noi siamo genitori sufficientemente buoni, al di là dei nostri sbagli, della nostra stanchezza o della nostra inesperienza. Eh si, a me piace parlare di genitori efficaci ma Winnicott spiega molto bene questo concetto, quindi lascio a lui la parola 🙂

Donald Winnicott era uno psicoanalista che ha avuto il merito di liberare i genitori, in particolare la madre, da quel peso di perfezione e infallibilità, di cui in passato si era caricata.

Non esistono genitori perfetti!

Non esistono genitori perfetti e secondo Winnicott, essi non sarebbero neanche così utili alla crescita del bambino.

E allora chi sono i genitori sufficientemente buoni? Sono persone spontanee, vere che, anche grazie alle loro ansie, preoccupazioni, stanchezza e sensi di colpa sono in grado di trasmettere ai propri figli tutto l’amore di cui essi hanno bisogno. Non è bellissimo?

Questo non significa che i genitori non devono fare del proprio meglio oppure non devono costantemente migliorare. Significa avere la consapevolezza dell’enorme potenzialità già presente all’interno di loro.

Winnicott parla di “preoccupazione materna primaria” che permette alle mamme, ma secondo me lo stesso discorso vale anche per i papà, di fornire al bambino tutto ciò di cui ha bisogno, in termini di affettività, cure e stimolazione.

La maggior parte dei genitori sono sufficientemente buoni mentre quelli non sufficientemente buoni sono una rara eccezione, solitamente caratterizzati da una situazione patologica nella quale il genitore non riesce ad ascoltare i segnali del bambino, il quale non vede soddisfatti i propri bisogni nei tempi in cui li manifesta. Questa situazione può portare a difficoltà nello sviluppo psicologico ed emotivo.

Ma lo ripeto: situazioni simili sono rare!

Scrivo questo articolo perché vorrei liberare ogni genitore dai propri sensi di colpa: è vero, puoi sbagliare ma questo non fa di te un cattivo genitore.

E se a volte ti senti “infastidito” dai tuoi figli?

Winnicott ha avuto anche il coraggio di dire qualcosa che può spaventare e anche far rabbrividire qualcuno: ogni genitore ha molte ragioni per detestare il proprio figlio! Lo so, è una frase dura, eppure questo tema ritorna spesso nelle consulenze con mamme e papà che mi raccontano dei primi anni di vita o della fase adolescenziale del proprio figlio. Forse, anche solo ammetterlo e sapere che non si è soli ad avere questi pensieri, può liberare da un peso.

E comunque essere infastiditi dal proprio figlio non significa non fornirgli ciò di cui ha bisogno e non trasmettergli amore, insomma non significa essere cattivi genitori.

Si parla della nascita del proprio figlio come il momento in cui mamma e figlio si guardano negli occhi e si innamorano. Mi spiace dirlo, ma non è sempre così! Esistono donne che non provano immediatamente questo amore e che hanno bisogno di tempo. Non sono meno buone delle altre madri. Ci sono donne che non se la sentono di allattare e non significa che siano meno buone delle altre. Basta con i sensi di colpa! Nessun genitore è uguale all’altro, ciò che è importante è essere presenti nella vita del proprio figlio.

Sei un buon genitore!

Sei un buon genitore con tutte le tue imperfezioni e le tue emozioni contrastanti. Vai bene cosi! La cosa più importante è che ti accetti cosi come sei e lavori per migliorare costantemente perché tuo figlio non ha bisogno della tua perfezione, ha bisogno del tuo amore.